Baselice è un piccolo paese della provincia di Benevento le cui origini risalgono all'anno mille dopo Cristo. Situato nell'Alta Valfortore, conserva molte testimonianze della sua storia antica. Sono ottimamente conservate le due porte di accesso al vecchio borgo, Porta da Piedi in stile romanico e Porta da Capo in stile gotico, e l'antica Torre del Capitano. Molti i palazzi gentilizi con caratteristiche strutturali interessanti. Nel museo Paleontologico di Baselice è conservata una straordinaria raccolta di fossili e minerali del posto, che risalgono a milioni di anni fa.Geografia fisica : Dista dal capoluogo di provincia 55 km. Altitudine 620 m sul livello del mare.Il suo territorio è compreso fra i 303 ed i 966 m s.l.m, pari ad un'escursione altimetrica di 663 m s.l.m.Il territorio si presenta per la maggior parte calcareo-argilloso ed un po' franoso sul versante Adriatico.Situato sulla destra del Fortore tra questo ed il suo tributario il Cervaro, in terreno molto ondulato, con la sua massima altitudine al monte S.Marco (1007 m s.l.m.).Ha una superficie agricola utilizzata in ettari (ha) di 2285,63 (aggiornato al 2000) (Camera di Commercio di Benevento, dati e cifre, maggio 2007).Fa parte della Comunità Montana Zona del Fortore, ed appartiene alla Regione Agraria n. 2 - Alto Tammaro ed Alto Fortore.Prodotti: cereali, vino, olio, frutta. Molto famoso, fra i vini, è il Moscato.Fino a non molto tempo fa il suo territorio era rinomato per due sorgenti di acque minerali; una ferruginosa in contrada Scaletta e l'altra sulfurea, detta Acqua di Puccini in contrada Costafilaccia.Brevi cenni storici : Sulla scorta di una solenne lapide rinvenuta, ma creduta falsa dal Mommsen, gli si fece derivare il nome da una basilica che si pensa nella zona edificata da Settimio Severo.La sua prima forma onomastica apparsa in carte normanne è quella di "Basilicae" che si ripete fino agli Angioini, allorché incomincia a prodursi la forma di " Castrum Basilicis", donde l'odierna Baselice.Il nome potrebbe altresì, derivare dal bizantino " Basilici ", da cui derivò Basilicata perché viventi sotto le leggi bizantine così chiamate dall' imperatore Leone VI di Bisanzio detto il "Sapiente" od anche il "Filosofo" in omaggio al nome paterno Basilio il Macedone che le pubblicò. A comprova di ciò, potrebbe stare il fatto che realmente allora questa contrada faceva parte della Capitanata (provincia di Foggia) che era sotto il dominio greco, e compresa nell'abolita diocesi di Civitate, di rito greco, come la diocesi di Morcone, a cui questi paesi furono aggregati in seguito.Il nome, tuttavia, potrebbe essere derivato anche dal "longobardo" " Basilicus " titolo di chi recava gli ordini del sovrano (Borgia, I, 36). Sempre sulla famosa lapide rinvenuta, si pensa che in  contrada "Porcaro", sia esistita l'antica "Murgantia" città sannitica, detta da Livio: valida urbs (X, 17), presa d'assalto dal Console romano Publio Decio Mure, 296 a.C. Nella diocesi e nella contea di Civitate fu dunque Baselice in principio, quando esisteva il casale di Monte Saraceno, così detto dai barbari che lo edificarono.Poi tutti e due, continuando ad essere nel giustizierato di Capitanata, passarono in feudo ai fratelli Mastrali. Quindi sotto gli Angioini una parte di Baselice, con il castello di Porcara, ora distrutto, passò alla Badia Sofiana di Benevento e l'altra a S. Maria a Mazzocca di Foiano. Il paese poi staccato da Porcara e da M.Saraceno fece feudo a sé.Nel 1727 una frana lo seppellì quasi per intero.Verso i primi anni del XVIII secolo s'ingrossò degli abitanti dei villaggi di " Porcara " e " M. Saraceno " ora distrutti. Fino al 1811 è appartenuto alla provincia di Foggia, poi con Foiano passò al Molise, allorché venne dichiarato capoluogo di circondario fino al 1861, anno in cui passò alla provincia di Benevento.

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